La crescente diffusione di impianti di videosorveglianza e la constatazione che sono sempre più numerosi gli incaricati (anche in un normale ambiente di lavoro) che hanno occasione di utilizzare queste tecnologie, rendono necessario illustrare in dettaglio le modalità con cui questi impianti possono essere utilizzati, nel rispetto della vigente normativa sulla privacy.
Innanzitutto chiariamo come nel nostro Paese a sorvegliare il regolare funzionamento del trattamento dei dati personali viene posto dal codice un organo collegiale, chiamato Garante per la protezione dei dati personali. Il Garante è formato da quattro componenti, nominati dai due rami del Parlamento italiano.
Questo organo possiede diverse funzioni: quella primaria è di costituire un registro, sul quale devono essere riportati gli estremi di tutti i titolari, che trattano dati personali critici ed elencati nel Codice (tale documento, con cui ogni titolare “si annuncia” al Garante, è denominato notificazione). La seconda funzione, tuttavia di medesima importanza, è per il Garante il compito di divenire organo di informazione ed educazione dei cittadini in merito ai diritti/doveri previsti da questo nuovo Codice.
D’ora in avanti quindi, chi intende installare impianti stabili e comunque non occasionali (cioè apparecchiature che permettono la ripresa e l’eventuale registrazione di immagini, a fini di sicurezza, di tutela del patrimonio, di controllo di determinate aree e di monitoraggio del traffico o degli accesso di veicoli) dovrà attenersi alle regole indicate dal Garante, rispettando innanzitutto il principio di proporzionalità tra mezzi impiegati e fini perseguiti, anche per evitare l’applicazione delle sanzioni previste dalle norme vigenti.
Le 10 regole fondamentali cui attenersi
Potremmo riassumere in un ideale decalogo le principali regole da tener presente quando si intendono installare sistemi e reti di videosorveglianza presso la propria attività o abitazione:
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Liceità
La raccolta e l’uso delle immagini sono consentiti solo se fondati su presupposti di liceità: cioè per i soggetti pubblici, quando siano necessari allo svolgimento di funzioni istituzionali e, per i privati, quando siano necessari per adempiere ad obblighi di legge o effettuate per tutelare un legittimo interesse.
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Proporzione
Prima di installare un impianto di videosorveglianza occorre valutare se la sua utilizzazione sia realmente proporzionata agli scopi perseguiti. Gli impianti cioè devono essere attivati solo quando altre misure siano insufficienti o inattuabili.
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Informativa
I cittadini che transitano nelle aree sorvegliate devono essere avvisati della rilevazione dei dati. L’informativa (nel modello semplificato è un cartello con un simbolo che indica l’area videosorvegliata) deve essere chiaramente visibile ed indicare chi effettua la rilevazione delle immagini.
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Tempi di conservazione
Nei casi di registrazione, il periodo di conservazione delle immagini deve essere limitato: a poche ore o al massimo 24 ore, salvo speciali esigenze in relazione a indagini. Per attività come gli istituti bancari è previsto un tempo più ampio, che tuttavia non può superare la settimana.
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Pertinenza
Chi installa telecamere deve perseguire finalità determinate e di propria pertinenza.
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Intreccio
Quando si intende installare sistemi di videosorveglianza che prevedono un intreccio delle immagini con altri particolari (es. dati biometrici, voce) o in caso di digitalizzazione delle immagini o di sorveglianza che valuti percorsi o lineamenti (come il riconoscimento facciale) è obbligatorio sottoporre tali sistemi alla verifica preliminare del Garante.
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Logistica e dinamicità
Va valutata, da parte di chi istalla telecamere, una serie di aspetti: se sia effettivamente necessario raccogliere immagini dettagliate, la dislocazione spaziale e la tipologia delle apparecchiature (fisse o mobili).
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Limitazione delle banche dati
Va rigorosamente limitata la creazione di banche dati, quando è sufficiente installare un sistema a circuito chiuso di sola visione delle immagini (senza la loro registrazione).
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Divieto rilevazione a fini promozionali
Non risulta giustificata un’attività di rilevazione a meri fini promozionali, turistici o pubblicitari, attraverso webcam che rendano identificabili i soggetti ripresi.
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Richiesta di autorizzazione
Per l’installazione di un sistema di videosorveglianza è obbligatorio richiedere l’autorizzazione alla Direzione Provinciale del lavoro.
Con questo sintetico decalogo Securpoint ha cercato di chiarire alcuni dei maggiori quesiti inerenti l’ambito della videosorveglianza. Domande che spesso i nostri clienti ci rivolgono soprattutto durante la fase preliminare di autorizzazione e collocazione del sistema stesso.
Per qualsiasi curiosità o specifica domanda in merito non esitate a contattarci, saremo lieti di mettere la nostra pluriennale professionalità a vostra completa disposizione!